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Stefano Sforza rappresenta l’Italia ad Ankara

Lunedì 25 novembre lo chef Stefano Sforza è nella sede dell’ambasciata italiana in Turchia, nella capitale Ankara, per una cena di gala in occasione della nona edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. L’evento, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è nato nel 2016 e rappresenta ormai un appuntamento consolidato nel calendario delle attività annuali delle Delegazioni e Legazioni estere dell’Accademia Italiana della Cucina.

 

Il tema dell’edizione di quest’anno sarà Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione”. Allo chef Sforza, il compito di interpretarlo al meglio. “Poter rappresentare l’Italia all’estero è un sogno per me” ha affermato lo chef Stefano Sforza. “Farò il possibile per portare in alto il nome del nostro paese e la bellezza della nostra cucina e dei nostri sapori anche in Turchia. Per l’occasione, ho pensato a sei piatti che raccontano bene il mio approccio: di ricerca, senza confini e attenta alla valorizzazione del vegetale”.

 

IL MENU DELLA SERATA

Il menu che lo chef Stefano Sforza serve nella serata è composto da sei portate.

Ad aprire le danze, l’antipasto Bieta, prugna, nocciola, in cui a essere protagonisti nel piatto sono due elementi vegetali: le biete, in crema e in foglie saltate in padella, e la nocciola, in olio e in salsa. A completare, il tocco fresco e acidulo della prugna.

Nella Capasanta, agrumi, finocchio le foglie dell’agrume australiano kaffir lime racchiudono in cottura il mollusco, poi condito con acqua di finocchio e una salsa ponzu allo yuzu.

Terzo e ultimo antipasto del menu è Animella, zucca, lampone, preparato con una crema di zucca Hokkaido, paté di animella, animella rosolata e glassata con fondo di zucca, succo di lampone, olio di semi di zucca e, a terminare, lamponi ghiacciati, timo e riduzione di zucca.

Raviolo di anacardo, alkekengi, Oabika porta sotto i riflettori un formato di pasta fresca ideato dallo chef Stefano Sforza, il sombrero, composto da due coni di pasta accoppiati tra loro. La pasta, saltata in acqua di pomodoro giallo, viene farcita con una crema di anacardi e servita con salsa di alchechengi, salsa di anacardo tostato, Oabika – la mucillagine che separa le fave di cacao all’interno del frutto del cacao, la cabosse – grué di cacao e alchechengi crudi.

Guancia di vitello, sedano rapa, papaya rielabora un taglio di carne tenero della tradizione piemontese, che viene cotto arrosto e accompagnato da sedano rapa, in crema e tagliato a fettine marinate in carpione, e a una crema di papaya.

A concludere il menu è il dessert Rapa rossa, yogurt, cocco, composto da un cremoso alla rapa rossa cotta in forno, una cialda di yogurt aromatizzato al lime e un gelato al cocco a base di latte di cocco.

 

Lo chef Stefano Sforza porta l’ingegno e la creatività della sua Opera, per la prima volta, al di fuori dell’Italia. Un’occasione unica per accendere i riflettori sul nostro Paese.

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