la Repubblica Torino – Fiori non per decorare ma anima del piatto
Stefano Sforza al ristorante Opera propone un menù che cambia con la stagione, con un comune denominatore: l’innovazione. Alla base delle sue ricette i petali dalla rosa, il sambuco, il pisello fino al girasole che creano gusti e abbinamenti insoliti e molto apprezzati anche dai turisti.
Mentelocale Torino – Cena a quattro mani con gli chef Stefano Sforza e Luigi Taglienti per Buonissima
Giovedì 26 ottobre, dalle 19:30, in occasione di Buonissima, la cinque giorni internazionale ospitata a Torino e dedicata a cibo, arte e bellezza, lo chefStefano Sforza del ristorante torinese Opera ospiterà lo chef Luigi Taglienti, dell’insegna piacentina IO Luigi Taglienti, per una cena a quattro mani unica.
Fine Dining Lovers – I 10 migliori ristoranti di Torino
Tra i migliori ristoranti di Torino di ultima generazione non possiamo non menzionare Opera – Ingegno e Creatività. Si tratta di un indirizzo fine dining che vede impegnato in cucina lo chef Stefano Sforza.
Da Opera gli abbinamenti con le birre artigianali di EDIT Brewing
Nel ristorante Opera Ingegno e Creatività di Torino i piatti sono abbinabili alle birre artigianali del birrificio torinese EDIT Brewing. La scelta controcorrente è del sommelier Carlo Salino
Stefano Sforza presenta due nuovi menu degustazione
Al Ristorante Opera Ingegno e Creatività di Torino, lo chef Stefano Sforza presenta i due nuovi percorsi degustazione. A fianco al confermatissimo e più identitario Opera, che si rinnova nella sua forma, fa il suo esordio Fabaceae.
San Valentino 2023: Opera Ingegno e Creatività propone un menu ad hoc
Sono otto le portate che lo Chef Stefano Sforza ha ideato per permettere ai suoi clienti di festeggiare la giornata dell’amore all’insegna del gusto e della qualità.
Tra i 100 migliori ristoranti per The Fork c’è anche Opera Ingegno e Creatività
La piattaforma di prenotazioni ha stilato la sua personale classifica sui ristoranti migliori in cui mangiare nel 2023. Al sedicesimo posto c’è Opera, l’insegna torinese guidata dallo chef Stefano Sforza.
Contro lo spreco alimentare, lo Chef Stefano Sforza partecipa alla cena organizzata da Make It Tasty a Torino, da Eataly Lingotto, preparando un menu con ingredienti che, seppur integri, in genere vengono scartati per motivi estetici o commerciali.
San Valentino 2023, istruzioni per l’uso: il menu del ristorante Opera Ingegno e Creatività
Per festeggiare il giorno che celebra l’amore, lo chef Stefano Sforza del ristorante Opera propone un menu ad hoc di otto portate. L’idea? Puntare sui prodotti afrodisiaci e sugli ingredienti caratterizzati dalle cromie del rosso.
Zero gradi: l’ultima frontiera del pairing. Anche gli chef cedono al no alcol.
In sintonia con la no alcol revolution e l’introduzione di percorsi a gradazione zero nelle carte dei ristoranti fine dining, Opera Ingegno e Creatività adotta un approccio alternativo e propone il pairing a base di tè.
Ricetta di Stefano Sforza del ristorante Opera Ingegno e Creatività di Torino. L’idea è quella di proporre sei varietà differenti di xitomatl – così lo chiamavano gli aztechi – insieme alla bacca di alchechengi.
Nel kit di chef Sforza il “libretto di istruzioni”
Il menù delivery di Opera è un assaggio della cucina di Stefano Sforza, a capo del ristorante della famiglia Cometto da poco più di un anno. Nei piatti proposti, pur non essendo quelli in carta nel locale, si riconosce la mano dello chef che guarda al territorio senza rinunciare alle contaminazioni.
Un simbolo dell’alta cucina, una tecnica antica e attualmente in voga e il profumo dell’Oriente. Si potrebbe riassumere così il Piccione, curry, albicocche fermentate di Stefano Sforza del ristorante Opera di Torino.
Tra fine maggio e inizi di giugno anche Torino e il Piemonte ricominciano davvero, con riaperture dei ristoranti. Ma senza dimenticare il delivery e con un po’ di novità.
Un nuovo servizio costruito per far vivere ai suoi fruitori un’esperienza gastronomica anche tra le mura domestiche: possibilità di ordinare un piatto o un menù intero da un solo ristorante, di scegliere anche da ristoranti diversi per creare un percorso personalizzato.
Un nuovo servizio costruito per far vivere ai suoi fruitori un’esperienza gastronomica anche tra le mura domestiche: possibilità di ordinare un piatto o un menù intero da un solo ristorante, di scegliere anche da ristoranti diversi per creare un percorso personalizzato.
Il format Degustando della To-Be Events ha avvicinato alla cucina stellata e al fine-dining molti torinesi. Facendo uscire tanti chef dalla loro cucina per portarli a cucinare in luoghi originali e location cool. Ma come tutte le società di eventi, anche questa realtà torinese ha dovuto reinventarsi.
Torino, i Delivery che abbiamo provato: Degustando(at)home
Descrizione: Quanto ci piaceva Degustando, l’evento tutto torinese organizzato dall’agenzia To Be che metteva insieme tanti bravi chef del territorio, chiedendogli di preparare una specialità e servirla al pubblico. Pagavi un biglietto, entravi, e gironzolavi per i banchetti, assaggiando tante cose buone e conoscendo realtà della ristorazione che magari ti erano sfuggite. Inutile dire che, di questi tempi, un evento del genere è di difficile fattibilità.
Ristoranti: a Torino si riuniscono per l’evento virtuale Degustando
Il mondo degli eventi gastronomici si adatta lentamente alle nuove modalità, e così fa anche Degustando, evento di successo che da sempre coinvolge nomi noti fra gli chef torinesi. Si trattava di un evento che periodicamente riuniva una decina di ristoranti e, facendo pagare agli ospiti un unico biglietto di ingresso, permetteva di assaggiare i piatti di ciascuno di loro.
Torino, piatti da diversi ristoranti per un unico menu
Da un’idea dell’agenzia di eventi e comunicazione To Be, da sempre legata al circuito enogastronomico della città di Torino e di tutto il Piemonte, ha convertito uno dei propri format di maggior successo – Degustando, lo streetfood gastronomico itinerante – in un servizio delivery che offrisse ai torinesi la possibilità di ordinare da casa i piatti di alcuni dei ristoranti più famosi della città.
Il delivery ormai è diventato uno strumento con più potenzialità, utilizzato dai ristoratori e apprezzato dai consumatori. Anche ristoranti di alta cucina adottano questa soluzione, cercando di rimanere in contatto con la propria affezionata clientela o con chi desiderasse non rinunciare alle eccellenze in tavola anche in questo periodo di lockdown. E ora, con il via libera dall’ultimo Dpcm, comincia anche l’asporto. A questo proposito segnaliamo alcune delle iniziative di alcuni ristoranti piemontesi e lombardi.
Dallo stellato all’agriturismo, tutti i delivery da provare
Mentre qualche regione inizia ad aprire all’asporto, il delivery prende sempre più piede, anche nei ristoranti di alta fascia, ed è probabilmente destinato a durare, affiancando la ristorazione classica, azzoppata dal taglio dei coperti.
Il delivery sta cambiando e cambierà ancora tanto, diverse sono le esperienze che si vogliono trasmettere e differenti i clienti che telefonano e vogliono provare. Così cresce l’offerta e la speranza che nuovi canali di vendita estendano una magra stagione della ristorazione italiana. Ricevere a casa fino a qualche tempo fa era relegato a tre tipologie di cibo: la pizza, il sushi e gli hamburger.
In Italia la fase 2 è ufficialmente iniziata. L’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 ha costretto il nostro paese a fermarsi, ma dopo due mesi di quarantena – seppur con le dovute attenzioni – qualche restrizione si allenta, con conseguenze che riguardano anche il mondo della ristorazione.
C’era una volta il ristorante con i tavoli ben apparecchiati, il personale di sala, il maître, le brigate. C’era una volta un’emozione celata dietro a un piatto, una filosofia, un pensiero tradotto in menu più o meno strutturati, classici, avanguardisti.
Descrizione: Stefano Sforza ci è sempre piaciuto, e con lui ci è sempre piaciuta la sua idea di cucina. Il suo “Opera – Ingegno e Creatività” era indubbiamente stato una delle aperture torinesi dell’anno. Fino al Coronavirus. Poi, è arrivato il momento di reinventarsi, di provare a mantenere un legame con la clientela, offrendo un’esperienza che dicesse “ehi, ci siamo! Ti aspettiamo non appena potremo rivederci!”.
Chi l’ha detto che stare chiusi in casa significa negarsi il piacere di una buona cena gourmet? Sono moltissimi ormai i ristoranti di livello che, a Torino e dintorni, hanno attivato il servizio di delivery (leggi: consegna a domicilio) per portarti a casa le loro prelibatezze.
«Prima di tutto bisogna capire quando si riaprirà. Noi siamo abbastanza tranquilli perché abbiamo due sale dislocate su due piani, ma personalmente io non andrei mai in un ristorante di alta cucina con la mascherina, perché in un locale di questo genere non si entra solo per il bisogno di mangiare, ma per vivere un’esperienza».
L’iniziativa, ideata dall’executive chef del ristorante Tre Galline Andrea Chiuni e nata dalla volontà di regalare agli ospiti delle strutture un momento di gioia attraverso la cucina, è stata subito appoggiata da Matteo Baronetto, chef dello stellato Del Cambio di piazza Carignano.
Covid-19: gli chef torinesi cucinano nelle mense dei bisognosi
All’idea lanciata da Andrea Chiuni del ristorante Tre Galline hanno risposto finora 14 cuochi della città tra cui Matteo Baronetto dello stellato Del Cambio e un’azienda come Barilla che ha subito inviato pasta e bakery. Così ogni settimana vengono serviti 4500 pasti.
Chef in prima linea. Sin dall’inizio del lockdown, abbiamo visto come il mondo della gastronomia si sia impegnato a sostegno dell’emergenza Coronavirus, con diverse iniziative solidali e attività benefiche.
Cometto: “Con il delivery di Opera il cliente cucina con lo chef”
Erede di impresari edili piemontesi, il ventiseienne Antonio Cometto è l’imprenditore del cibo che cinque anni fa a Cuneo ha aperto Kombu, il suo primo locale: un franchising italiano di cucina giapponese. Tre anni fa nella stessa cittadina ha aperto anche Mai Thai, un format thailandese. E, forte delle precedenti esperienze, un anno fa ha inaugurato, stavolta a Torino, il suo primo ristorante di alta gastronomia: Opera Ingegno e creatività, guidato dallo chef Stefano Sforza.
Con il delivery di Opera il cliente cucina con lo chef
Erede di impresari edili piemontesi, il ventiseienne Antonio Cometto è l’imprenditore del cibo che cinque anni fa a Cuneo ha aperto Kombu, il suo primo locale.
In questo momento in cui l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d’informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.
Barilla con l’alta ristorazione torinese per pasti più bisognosi
Milano, 23 apr. (askanews) – In queste lunghe settimane di emergenza da Covid-19, a Torino, una speciale task force di chef sabaudi ha unito le forze per aiutare le comunità seguite dai Frati Minori e da Sant’Egidio attraverso l’erogazione di pasti.
L’emergenza da Covid-19 sta mettendo a dura prova non solo il nostro sistema sanitario: le chiusure degli esercizi commerciali e delle aziende, con le inevitabili ricadute economiche che ne derivano, colpiscono tutte le fasce della società, soprattutto quelle più deboli.
Questo ristorante festeggia proprio in questi giorni il primo anno di attività. La proprietà del ristorante, Antonio Cometto, ha deciso in concomitanza di questa ricorrenza, di riaprire le porte della cucina. L’executive chef Stefano Sforza e la sua brigata tornano così al lavoro dopo alcune settimane di stop forzato con un proposta di fine delivery, in attesa che tutto torni alla normalità. Non verranno serviti i piatti che normalmente si trovano in carta al ristorante, ma una formula rivista e riadattata per la consegna a domicilio. Per prenotazioni chiamare il numero 01119507972, o scrivere a ristorante@operatorino.it
L’emergenza da Covid-19 sta mettendo a dura prova non solo il nostro sistema sanitario: le chiusure degli esercizi commerciali e delle aziende, con le inevitabili ricadute economiche che ne derivano, colpiscono tutte le fasce della società, soprattutto quelle più deboli. A Torino, una speciale task force di chef sabaudi ha unito le forze per aiutare le comunità seguite dai Frati Minori e da Sant’Egidio, attraverso l’erogazione di pasti.
Che le idee per sopportare la quarantena battano un colpo. È il claim condiviso da milioni di persone dal primo giorno di clausura forzata. Mangiare, bere e leggere ormai non bastano più e anche i tanti “fortunati” che si stanno tenendo allenati all’operosità con l’home working, iniziano a sentire la necessità di nuovi stimoli, anche gastronomici. Libri di cucina, video ricette, degustazioni online.
Allo sfinimento abbiamo sostenuto che il delivery è un business che può aiutare la ristorazione, anche e soprattutto durante e dopo la mitologica Fase 2 (la riapertura graduale delle attività commerciali).
Tanti Chef ed imprenditori prima scettici, si stanno aprendo verso questa forma di distribuzione.
Che fine farà il cesto del pane condiviso al centro della tavola? Saranno forse le trattorie a farsi più ristoranti, i tavoli distanziati e i prezzi aumentati per sopperire ai coperti mancanti, o sarà il fine-dining ad abbassare i propri canoni, dacché senza il foraggio del turismo (estero) le stelle Michelin rischiano di diventare un ricordo?
I cuochi Sforza, Mammoliti, Bassetti, Rigels, Sacco, Batavia, Trentini e Sadler sono ansiosi di riaprire le porte dei loro ristoranti, ma stanno pensando già ora a come riorganizzarsi. Nuove norme igieniche, distanziamento tra i tavoli, menu a misura di cliente, ma soprattutto proseguire con il servizio di delivery.
Anche a Torino si può mangiare bene e ci si può concedere una coccola in tempo di emergenza Covid-19: la parola d’ordine in questo caso è delivery, la consegna a domicilio. In questo articolo andiamo oltre ai ristoranti e alle pizzerie che consegnano a casa, per approfondire alcuni locali che fanno un servizio un po’ fuori dal consueto, con piatti o un servizio diversi e che ci permettono di gustare piatti prelibati ma anche di godere di momenti di pura golosità.
Un delivery ci salverà? Nell’incertezza del futuro, probabilmente in alcuni casi sì. Ma con qualche distinguo d’obbligo. Cominciamo dal nome. Nella nostra incontenibile esterofilia linguistica chiamiamo delivery, che fa più figo, quella che in italiano (basta aprire il vecchio Hazon inglese-italiano dei tempi della scuola) è semplicemente la consegna. Non certo una novità, neppure nel settore del food, visto che le pizze a domicilio o il sushi recapitato a casa li abbiamo praticati un po’ tutti e in tempi non sospetti.
Quella dello chef Stefano Sforza è una cucina netta, definita e incentrata sul sapore. È il risultato di anni di affinamento che hanno portato i piatti all’essenzialità, a snellire, lasciando solo gli ingredienti indispensabili alla preparazione e i sapori che esprimono la filosofia esatta dello chef. In tutte le proposte, sia in carta che nei menù degustazione, il fil rouge è la territorialità.
Opera – ingegno e creatività. È il nome di questo ristorante, che visitiamo per la prima volta, ma ancora di più è un significato.
E l’ingegno e la creatività in questo caso partono dalla cucina e dai piatti dello Chef Stefano Sforza, che già abbiamo conosciuto a Les Petites Madeleine dell’Hotel Turin Palace (altre precedenti esperienze al Trussardi di Milano ed al Cambio di Torino), per trovare perfetta conclusione nel lavoro del sommelier Carlo Salino e del maitre Gualtiero Perlo in sala.
Torino è stata duramente colpita dalla morsa del Covid -19 ma non si è arresa e combatte ogni giorno anche per i meno fortunati. Dopo la Pizza Sospesa arriva il Pranzo Sospeso per il giorno di Pasqua,
i piatti dei migliori chef per un pranzo pasquale gourmet ma economico
Il piacere di un pranzo di Pasqua con tutti i crismi del caso, diventa realtà ai tempi del lockdown. CronacaQui, in collaborazione con alcuni grandi chef torinesi, propone la ricetta per un pasto completo, dal l’antipasto al dolce, rigorosamente gourmet ma a basso costo. Basterà seguire le indicazioni dei cuochi, fare una lista della spesa e mettersi ai fornelli per preparare un pranzo davvero unico.
“Pasqua con chi vuoi” assume tutto un altro valore in tempi di isolamento e di Coronavirus: ci dobbiamo accontentare di passarla chiusi tra le quattro mura… Però possiamo decidere di mangiare come si deve…
Quella dello chef Stefano Sforza è una cucina netta, definita e incentrata sul sapore. È il risultato di anni di affinamento che hanno portato i piatti all’essenzialità, a snellire, lasciando solo gli ingredienti indispensabili alla preparazione e i sapori che esprimono la filosofia esatta dello chef. In tutte le proposte, sia in carta che nei menù degustazione, il fil rouge è la territorialità.
Non bisogna abitare per forza nelle grandi città per gustare comodamente a casa la cucina d’autore delle feste di Pasqua e Pasquetta rese domestiche dall’emergenza coronavirus e dalla quarantena. Sono molti infatti i ristoranti del Piemonte di cucina d’autore che offrono la consegna a casa dei loro Menu e che hanno ideato spciali Menu di Pasqua e Pasquetta per i clienti che non vogliono rinunciare a qualità, freschezza ed estro cuciniero. Eccoli elencati in ordine alfabetico per località
È un compleanno particolare quello del Ristorante Opera, che festeggia proprio in questi giorni il primo anno di attività. La proprietà del ristorante, Antonio Cometto, ha deciso proprio in concomitanza di questa ricorrenza, di riaprire le porte della cucina, nel pieno rispetto del Dpcm 8 marzo 2020 e successive modifiche. L’executive chef, Stefano Sforza e la sua brigata, tornano così al lavoro dopo alcune settimane di stop forzato, con un punto di vista diverso e una nuova proposta, quella del fine delivery, in attesa che tutto torni alla normalità e si ricominci a vivere il ristorante come di consueto.
È un compleanno particolare quello di Opera, che festeggia proprio in questi giorni il primo anno di attività. Niente feste e niente candeline da spegnere, ma solo un fuoco da riaccendere, quello della cucina e della passione, che attendevano impazienti di tornare ad ardere.
Consegnato a domicilio con prenotazioni online o semplicemente suggerito e raccontato, con una videochiamata. Scritto nel dettaglio su una chat di Whatsapp, o spiegato con diretta Instagram. È il menu di Pasqua, e gli chef piemontesi non sono disposti a rinunciarci.
Questo ristorante festeggia proprio in questi giorni il primo anno di attività. La proprietà del ristorante, Antonio Cometto, ha deciso in concomitanza di questa ricorrenza, di riaprire le porte della cucina. L’executive chef Stefano Sforza e la sua brigata tornano così al lavoro dopo alcune settimane di stop forzato con un proposta di fine delivery, in attesa che tutto torni alla normalità. Non verranno serviti i piatti che normalmente si trovano in carta al ristorante, ma una formula rivista e riadattata per la consegna a domicilio.
Prendendo spunto dal “Caffè Sospeso” di Napoli all’inizio di marzo, Carlo Ricatto, titolare della pizzeria Bricks di Torino, ha lanciato l’iniziativa della “Pizza Sospesa” a favore dei medici e infermieri degli ospedali Amedeo di Savoia e Molinette. Oltre a portare la pizza è stata creata una raccolta fondi per la terapia intensiva effettuata tramite la piattaforma di Specchio dei tempi.
Prendendo spunto dal “Caffè Sospeso” di Napoli all’inizio di marzo, Carlo Ricatto, titolare della pizzeria Bricks di Torino, ha lanciato l’iniziativa della “Pizza Sospesa” a favore dei medici e infermieri degli ospedali Amedeo di Savoia e Molinette. Oltre a portare la pizza è stata creata una raccolta fondi per la terapia intensiva effettuata tramite la piattaforma di Specchio dei tempi.
Wine Tv Abbina – A casa degli Chef (Chef Stefano Sforza di Opera)
Oggi invadiamo” la cucina di casa di Stefano Sforza, simpaticissimo (e bravissimo) Executive #Chef del ristorante Opera. Ingegno e Creatività di Torino
“Questo risotto nasce dall’idea di sostituire burro e Parmigiano per la mantecatura del risotto con un solo grasso, in questo caso quello del maiale. Usiamo il lardo, del quale impieghiamo solo il grasso”.
Siamo tutti chiusi in casa per l’emergenza #coronavirus e ci è tornata la voglia di cucinare? Sì, ma cosa? #Tuttigusti ha chiesto a chef e food blogger di regalarci una ricetta d’autore al giorno. Oggi il quarto appuntamento, Stefano Sforza. #iorestoincucinaconLaStampa
Chefkoch Stefano Sforza hat eine Entscheidung getroffen: Er wird den Hinweisen des WWF folgen und diese in der Küche seines Turiner Restaurants „Opera“ umsetzen.
L’emergenza ambientale ormai riecheggia in tutto il mondo, grazie allo sforzo di comunicazione fatto da singoli e da enti che hanno denunciato, a viso aperto, la situazione in cui la Terra versa. Una situazione che pone in serio pericolo la natura intesa come piante e animali, ma anche lo stesso essere umano: fare, ed essere, un cambiamento si può, bisogna però prendere posizione e modificare le proprie abitudini.
Lo chef del ristorante torinese ci spiega le motivazioni di una scelta importante e responsabile e come cambia il suo menu
«Non è stata una scelta facile, ma sono convinto che sia la più giusta. Serve molto impegno, e molto studio. Ci sto lavorando da novembre 2019, da qualche mese insomma, e quasi ogni giorno capisco e imparo cose nuove, che successivamente cerco di applicare nel modo migliore».
Si racconta così a Identità GoloseStefano Sforza, chef del ristorante Opera di Torino:
#NonCiFermiamo. Anche in Piemonte gli chef fanno rete
Matteo Baronetto di Del Cambio lancia un appello a cui aderiscono anche gli chef stellati Enrico Bartolini e Marco Sacco: invitare i cittadini a vincere la paura e reagire al difficile momento che il Paese sta attraversando. #NonCiFermiamo
L’Ente Fiera Internazionale del tartufo bianco d’Alba ha risposto immediatamente all’emergenza Coronavirus e ha aderito alla campagna della Regione Piemonte “insieme possiamo fermarlo” con l’aiuto degli chef del mondo della gastronomia piemontese e non solo.
Torino Città del Cinema 2020 Un film lungo un anno
Nel 2020, in occasione del ventesimo anniversario dell’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e della nascita di Film Commission Torino Piemonte, il capoluogo piemontese sarà “Città del Cinema”.
Ristorante Opera Torino, recensione: il “nuovo” fine dining sostenibile di Stefano Sforza
Tra i posti più chiacchierati di Torino negli ultimi mesi c’è quello di chef Stefano Sforza, il Ristorante Opera, aperto nell’estate 2019 e già citato dalle guide che contano (a parte una, la Michelin, alla quale palesemente ambisce), velleitario fin dall’insegna: “Opera, ingegno e creatività”.
“CheFilm si cena al cinema”: 10 film, 10 chef e 10 piatti per la prima cena al Cinema a Torino
I piatti saranno serviti direttamente all’interno della sala cinematografica, dove il pubblico comodamente seduto potrà gustare le ricette più famose dei film guardando la sequenza che le ha rese famose.
Al ristorante Opera il menu etico di Stefano Sforza
Il WWF chiama e lo chef risponde. Stiamo parlando di Stefano Sforza, chef del ristorante Opera – Ingegno e creatività, che aderendo all’appello sintetizzato dall’hashtag #iocambiomenu ha dato il via a una rivoluzione etica dei piatti presenti nella sua carta.
L’Opera di Torino cambia menu: mai più foie gras e anguilla, Ma perché?
All’Opera, Ingegno e Creatività di Torino, lo chef Stefano Sforza ha raccolto la sfida lanciata dal WWF sulla sostenibilità delle specie d’allevamento, diventata virale sui social con l’hashtag #iocambiomenu.
Al ristorante Opera di Torino arriva il primo menù etico
Stefano Sforza, chef del ristorante Opera di Torino, aperto meno di un anno fa dall’imprenditore Antonio Cometto, aderisce alla campagna Wwf (hashtag #iocambiomenu) e rimuove i piatti con l’anguilla e la rana pescatrice.
Via l’anguilla e il foie gras. La svolta di Stefano Sforza
Lo chef del ristorante Opera di Torino ha raccolto l’appello lanciato dal Wwf e ha bandito dalla sua carta gli animali a rischio estinzione e gli ingredienti più a rischio per la loro salute.
Stefano Sforza, chef del ristorante Opera di Torino, aperto meno di un anno fa dall’imprenditore Antonio Cometto, aderisce alla campagna Wwf (hashtag #iocambiomenu) e rimuove i piatti con l’anguilla e la rana pescatrice.
Torino, svolta etica per chef Stefano Sforza: toglie foie gras, rana pescatrice e anguilla dal menu
Il WWF lancia l’appello #iocambiomenu e lo chef torinese Stefano Sforza risponde, eliminando dalla carta ingredienti a lui cari: foie gras, anguilla e rana pescatrice.
Via dal menu l’anguilla e il foie gras: la svolta «etica» dello chef Sforza
Lo chef del ristorante torinese «Opera, Ingegno e Creatività» sceglie un consumo più consapevole e va alla ricerca di materie prime nuove e altrettanto piacevoli
Stop all’anguilla e al foie gras: la svolta “etica” di Stefano Sforza
Via dal menu ogni traccia di anguilla e di rana pescatrice. È la scelta di Stefano Sforza, che executive di Opera, Ingegno e Creatività, il ristorante aperto poco meno di un anno fa dall’imprenditore Antonio Cometto…
Fermentazione degli alimenti nella cucina creativa degli chef
La fermentazione è uno dei metodi più antichi di conservazione e trasformazione degli alimenti. Chef come Renè Redzepi hanno sviluppato laboratori sperimentali dove elaborare le ricette da proporre nel menu.
Anche nel 2020 abbiamo posto a 70 giornalisti ed esperti sei domane: 1) quale sarà il ristorante dell’anno; 2) lo chef rivelazione; 3) la mèta gastronomica; 4) l’ingrediente; 5) il vino; 6) la parola.
La concreta creatività della tecnica, la ricerca delle materie prime e della massima espressione del territorio: la nuova strada di Stefano Sforza a Torino
I giovani nella ristorazione? Ci sono e hanno voglia di creare
Ogni anno, in qualche momento più o meno specifico, riecheggia un ritornello che ci ha stufato un po’: i giovani non hanno spirito di iniziativa, non fanno impresa. Il più delle volte è un commento impressionistico che non tiene conto di dati effettivi.
Stefano Sforza cucina, sì, o meglio articola con semplicità ogni piatto, con un’operatività che dà spettacolo a Torino, già dalla vetrina che si affaccia su via Sant’Antonio.
Opera: il segreto gastronomico meglio custodito di Torino
L’apertura in primavera e l’immediata conferma di apprezzamento da parte di pubblico e critica che l’executive chef Stefano Sforza si porta dietro da Les Petites Madeleines del Turin Palace Hotel.
Gastro-Oroscopo 2020. Di che segno sei? Ecco dove e cosa mangiare
Che ci crediate o no, l’oroscopo è uno dei temi più gettonati… Soprattutto a tavola. Cosa riservano le stelle per il prossimo anno? Ecco, segno per segno, le previsioni astrologiche per il 2020, tra morsi e consigli gourmet.
Cenone di Capodanno 2020 a Torino: 10 menù da non perdere e per tutte le tasche
La fine del 2019 si avvicina ed è tempo di pensare a dove trascorrere la notte di San Silvestro a partire dal’importante appuntamento con il cenone di Capodanno.
Guida ai ristoranti d’autore in Italia e nel mondo
Ci sono giovani promesse che diventano vecchie mantenute, invece Sfetano Sforza è di quelli cui i complimenti fan solo venir voglia di lavorare più duro, di studiare di più, di sgobbare assai.
Opera è una parola che rimanda al lavoro manuale, al “fare” tipicamente artigiano e allo stesso tempo all’idea di arte, sia essa un dipinto o una scultura.
Siamo in Via Sant’Antonio da Padova, al civico 3, accanto all’omonimo Santuario che dà il nome alla via, nei locali che furono utilizzati come foresteria del santuario. Opera è un inno all’operatività.
Certi cuochi parlano sottovoce, magari nel segreto della cucina, non nel traffico dell’ora di punta, ma parlano con garbo, non pensano di essere i migliori cuochi del mondo, o della città, e se lo pensano non lo dicono a tutti.
Ristorante Opera, a Torino l’ingegnoso equilibrio di Stefano Sforza
L’alta cucina a Torino può contare su un nuovo indirizzo che propone una filosofia chiara. Quello dello chef Stefano Sforza che al Ristorante Opera si concentra sull’esaltazione del prodotto per sottrazione e senza mai eccedere negli ingredienti.
Opera: ingegno e creatività a Torino con Stefano Sforza
È a due passi da Porta Susa questo ristorante torinese di recentissima apertura. Pochi mesi ma già meritevole di un cappello sulla nostra guida: di fatto la mano di Stefano Sforza, cuoco poco più che trentenne, cresciuto a fianco di maestri come Pier Bussetti e Alain Ducasse, è una di quelle che convincono.
Creativo, ispirato, artigiano. Lo chef Stefano Sforza, dopo avere collezionato esperienze in alcune delle cucine più rinomate d’Italia, sposa il progetto della famiglia Cometto.
L’autunno avanza inesorabile (era ora) e il freddo invita a piatti più robusti. Via libera a zuppe, timballi e altre golosità che usano i prodotti di stagione..
Stefano Sforza: «La cucina è rigore, studio e fantasia»
Al concreto e all’essenziale. È a questo che punta in cucina Stefano Sforza, lo chef dell’elegante ristorante Opera aperto da pochi mesi nel cuore di Torino tra ingegno e creatività. Dopo le esperienze che lo hanno formato, da Pier Bussetti a Ducasse.
Ostrica in brodo e riso al rapanello. L’Opera è avviata.
Lo spazio con i suoi mattoni a vista e la sobria eleganza è di grande fascino, non so se fosse un tempo annesso all’adiacente convento di Sant’Antonio da Padova, a metà dell’omonima corta via…
Un locale raffinato, con spazi ampi, mattoni a vista, legno. Una sala nascosta e bella. Ma le ambizioni non sono solo negli arredi, piuttosto nella cucina di un (abbastanza) giovane cuoco che conosce tecnica e mestiere…
Opera. Tra i mattoni a vista dell’ex foresteria del Santuario, l’ingegno e la creatività del giovane chef Stefano Sforza. Due menu degustazione e una carta ricercata che mescola mare e terra.
A cena per la ricerca: gli chef piemontesi cucinano per Candiolo
Uno stile di vita sano passa anche attraverso un’alimentazione corretta, e la buona cucina ne è portavoce. Sarà per questo che ci sembra particolarmente riuscita la partnership tra Gambero Rosso Academy e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo
Mangiare vegetariano nei locali non-vegetariani di Torino: tre motivi per farlo
Negli ultimi anni l’alimentazione vegetariana ha riscosso sempre maggior successo. Se i motivi etici e salutistici per seguirla erano già presenti decine di anni fa, a questi si sono aggiunti quelli ambientali, poiché l’industria dell’allevamento è uno dei principali responsabili della produzione di gas serra – e quindi di riscaldamento climatico – a livello globale.
Il ristorante Opera al fianco di un’importante iniziativa del Gambero Rosso con la fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Appuntamento al 17 settembre, in Via Sant’Antonio da Padova, a partire dalla ore 20:00.
A cena per la ricerca. Ristorante Opera – ingegno e creatività
Gambero Rosso Academy e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo con l’azienda BelColle, propongono una nuova campagna di sensibilizzazione per la cura e la prevenzione, che si declina a tavola tra settembre e dicembre in 4 cene di beneficenza a Torino
Stefano Sforza è uno chef giovane solo all’anagrafe. Perché in quanto a estro, capacità, creatività non ha niente da invidiare a personaggi ben più navigati. Più di tutto, il risultato finale dei piatti estrosi e colorati è un perfetto equilibrio tra tecnica, filosofia e gusto.
Un locale di 200 mq su due piani, soffitti alti con ampie volte a botte, una cucina a vista, una trentina di posti al piano superiore e un tavolo reale da 10 coperti in quello inferiore.
Stefano Sforza: se lo spaghetto incrocia menta e anguilla
Nel primo piatto dello chef del ristorante Opera di Torino, la grassezza del pesce incontra il profumo tonico dell’erba. Questo piatto, specifica Stefano Sforza, al timone da poco di Opera Ingegno e creatività a Torino, «nasce dall’idea di abbinare un pesce grasso come l’anguilla a un’erba molto profumata come la menta.
A torino si può assistere all’opera, senza andare a teatro
Il traguardo che si pongono tutte le persone con la toque – prima o poi – è quello di avviare un proprio progetto. Sebbene siano molti gli ostacoli che si presentano sulla via, dai costi per affrontarlo agli inconvenienti burocratici e architettonici in caso di subentro, altrettanti sono i guizzi di fortuna in cui ci si può imbattere.
Ha aperto pochi mesi fa a Torino, il Ristorante Opera, Ingegno e Creatività. Siamo in Via Sant’Antonio da Padova, al civico 3, proprio accanto all’omonimo Santuario che dà il nome alla via, nei locali che in passato furono utilizzati come foresteria del Santuario.
Creativo, ispirato, artigiano. Lo chef Stefano Sforza, dopo aver collezionato esperienze in alcune delle cucine più importanti d’Italia (Bellevue di Cogne, Del Cambio di Torino, Trussardi alla Scala di Milano), sposa il progetto della famiglia Cometto e approda a Opera.
Opera a Torino, la nuova dimensione di Stefano Sforza con 300 mq di ristorante
Sviluppato su due piani per un totale di 300 mq, con soffitti alti, volte a botte, mattoni e cucina a vista, Opera sorprende per la sua maestosità che si intreccia all’eleganza e alla classicità.
E’ passato circa un mese da quando Stefano Sforza, già cuoco del ristorante Les Petites Madeleines del Turin Palace Hotel, ha iniziato un’avventura gastronomica per conto proprio.
Se il buon giorno si vede dal mattino, l’ouverture di quest’Opera è di quelle che lasciano presagire molteplici rappresentazioni che lasceranno il segno. Una via cortissima, il grattacielo Intesa Sanpaolo incombe, siamo nei locali dell’ex foresteria della confinante chieda dei frati di Sant’Antonio.
Chef emergenti, quali sono i preferiti dai clienti gourmet?
Abbiamo chiesto a 12 clienti illustri, frequentatori seriali di grandi tavole, di indicare ciascuno un cuoco emergente: ecco la prima parte con i nomi, più o meno famosi.
Il nuovo ristorante Opera, Ingegno e Creatività, condotto dallo Chef Stefano Sforza, ha sede a Torino, a poca distanza dalla nuova stazione ferroviaria di Porta Susa e ben servito dalla Metropolitana. La cucina è visibile dall’esterno.
È passato circa un mese da quando Stefano Sforza, già cuoco del ristorante Les Petites Madeleines del Turin Palace Hotel, ha iniziato un’avventura gastronomica per conto proprio.
Dove mangiare a Torino nei giorni del Salone del Libro 2019: la mappa dei ristoranti
Indirizzi easy per un pasto informale o grandi ristoranti per concedersi un’esperienza indimenticabile, nuovi format e scoperte tutte da gustare. Dove mangiare a torino al salone del libro 2019.
Vi avevo promesso la recensione di Opera, una delle aperture più attese ed importanti di inizio 2019. Ci sono stato a pranzo il 25 aprile 2019 e devo dire in piena sincerità e libertà che non ha deluso le mie aspettative, anzi, le ha confermate in pieno, dai tempi della mia prima esperienza con la cucina dello Chef Stefano Sforza, quando si trovava al Turin Palace.
Torino, 11 nuove aperture da provare assolutamente
Opera aprirà ad aprile il nuovo ristorante di Stefano Sforza, giovane chef molto quotato in città, per anni alla guida de «Les Petites Madeleines», ristorante del Turin Palace Hotel.
Scabin sbarca a Roma. Nuove sfide per Iacobucci, Rambaldi e Sforza
Arriva la primavera e a Milano, Roma e Torino inaugurano nuove realtà. E mentre nelle metropoli si parla di nuove aperture, lungo lo Stivale sono molti gli chef che cambiano cucina.
Opera è il nuovo ristorante che apre a Torino nel mese di aprile, in via Sant’Antonio da Padova: ampie arcate, alti soffitti a volta, mattoni a vista, camini. La struttura del RISTORANTE OPERA risale alla fine dell’800, un luogo di accoglienza e convivialità forse già dalle origini.
Apre a Torino Opera: il nuovo ristorante vedrà in cucina lo chef Stefano Sforza che lascia il Turin Palace
Il locale sorgerà in via Sant’Antonio da Padova e verrà inaugurato agli inizi di aprile. In cucina ci sarà lo chef Stefano Sforza, che lascerà il ruolo di Executive Chef de Les Petites Madeleines del Turin Palace Hotel, per intraprendere questo nuovo ambizioso progetto ristorativo.
Turin Palace Hotel: chef Stefano Sforza lascia e apre Opera
Il Ristorante Opera si trova all’interno di una struttura bellissima caratterizzata da alti soffitti a botte, muri in pietra, una nuova e splendida cucina a vista e 300 mq complessivi di locale su due piani.
Chef Sforza lascia il Turin Palace per darsi all’Opera
È concreto Stefano Sforza, uno chef di poche parole ma sempre equilibrate. Un ragazzo che in cucina sa essere diretto e innovativo, senza rinnegare mai la tradizione piemontese in cui si è formato.