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Tendenza alcol free: i migliori ristoranti nel mondo dove mangiare “analcolico”
I ristoranti con i migliori pairing analcolici
Alcuni dei migliori ristoranti del mondo offrono abbinamenti con drink analcolici, compresi alcuni della lista di The World’s 50 Best Restaurants e altri presenti sulla Guida Michelin. Eccone alcuni degni di nota.
Opera Ingegno e Creatività
Partiamo dall’Italia, con l’esempio del ristorante Opera Ingegno e Creatività di Torino. Qui viene proposto un interessante pairing alcol-free, in sintonia con la cucina dello chef Stefano Sforza. Da maggio 2022, con il percorso degustazione più identitario del cuoco, Opera, è possibile scegliere un abbinamento a base tè, costruito dal tea sommelier e maître del ristorante Gualtiero Perlo. L’idea è quella di abbinare a ogni piatto del menu una bevanda diversa: la base resta sempre la stessa, Camelia sinensis, declinata di volta in volta in provenienze e lavorazioni differenti. Si parte dal Tie Guanyin, un tè verde oolong (semiossidato), che viene rollato a mano, con note vegetali e marine, che si sposano alla perfezione con la salicornia presente nel piatto Manioca, veneridae, kaffir lime. Si prosegue con lo Yin Zhen, uno tra i più pregiati tè bianchi, dalle note floreali e dal gusto delicato, proprio come la camomilla che Sforza abbina ad Angus e fico. Poi, è il momento del Keemune del Lapsang Souchong, rispettivamente il Borgogna dei tè, per il gusto di uva Moscatello (ma anche di note tostate e di cioccolato) e un tè nero affumicato, dove viene adagiata una foglia di basilico per richiamare le essenze presenti nel piatto. Infine, con Piccione, banana e curryviene servito un tè Sencha di origine giapponese, con foglie di tè verde, mango e limone, che ben si abbinano al piatto. “Per il momento, i tè vengono ordinati soprattutto a fine pasto e da turisti stranieri, perché questa bevanda ha bisogno di tempo per essere sdoganata in questo contesto. In un certo senso, il nostro lavoro è anche culturale”, racconta Perlo. Lo stesso tea sommelier prepara anche un infuso digestivo, che realizza con agrumi, miele, zenzero, cannella, ghiacciolo di karkadè e serve insieme alla piccola pasticceria. “Per l’inizio del prossimo anno, stiamo studiando un percorso di abbinamento incentrato sui fermentati tradizionali provenienti da tutto il mondo. Alcuni esempi? Il tepache messicano ottenuto dalle bucce di ananas, la birra di pane kvass dell’Europa dell’Est, il kumis delle steppe asiatiche, il sake giapponese, il sidro, il kombucha (fermentato di tè, che viene già servito al ristorante) e l’idromele, bevanda ancora più precoce del vino, a base di miele”, aggiunge il sommelier Carlo Salino, giovane talento premiato come Miglior Sommelier 2022 dalla Guida di Identità Golose,