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Carlo Salino è Il miglior sommelier 2022 per Identità Golose
Lunedì 7 marzo 2022, alla presentazione della guida ristoranti Identità Golose 2022 andata in scena alla Triennale Milano, Carlo Salino di Opera Ingegno e Creatività ha ricevuto il premio “Il miglior sommelier”, consegnato dalla cantina Castello di Albiola. L’evento, condotto dalla giornalista Francesca Romana Barberini e da uno dei fondatori del congresso internazionale di cucina Paolo Marchi, ha visto anche la presentazione delle nuove schede della guida tra cui si conferma Opera. “Non mi aspettavo questo riconoscimento così prestigioso” ha detto il sommelier, visibilmente emozionato sul palco. “Non potevo ambire a un rinoscimento più alto, in quest’ambito, e averlo raggiunto già a quest’età non può che rendermi estremamente orgoglioso del risultato raggiunto”. Anche Antonio Cometto, titolare del ristorante, è altrettanto entusiasta di questo premio. “Carlo è uno dei fiori all’occhiello del nostro ristorante. Questo è il primo riconoscimento che riceve come sommelier – gli altri erano tutti legati alla carta vini – fattore che dà al premio tutto un altro sapore. Meritato”.
IL MIGLIOR SOMMELIER
“Classe 1995, torinese di mamma veneta e papà piemontese, un diploma al liceo linguistico e una passione, quella dei viaggi, che giustifica la padronanza di 4 lingue: inglese, francese, italiano e spagnolo. Ha coltivato la passione per il vino nelle esperienze che l’hanno portato in giro per il mondo, l’ultima delle quali in Australia. Stupisce per garbo, freschezza, competenza, professionalità”. Così è stato introdotto sul palco il sommelier dell’anno per la guida ristoranti Identità Golose 2022 Carlo Salino. Poche le sue parole sul palco, a testimonianza della grande emozione provata per un risultato inaspettato. “Che dire, grazie a tutti sicuramente per il premio. Non sono molto abituato a essere premiato, quindi mi fa molto piacere essere qui davanti a tutti voi. Un ringraziamento speciale va alla proprietà e allo chef. Approfitto di questo momento per condividere la mia solidarietà verso il popolo ucraino, che sta soffrendo molto. Spero che questa situazione possa terminare al più presto”. Alla domanda di Paolo Marchi se il vino gli ha cambiato la vita, il neo-premiato ha detto che l’approccio a questo mondo è stato un percorso che ha costruito gradualmente. “La parte più importante del mio lavoro è stata sicuramente viaggiare e conoscere nuovi produttori. Il viaggio in Australia è stato veramente formativo per la mia persona e continua a esserlo, in ogni giorno del mio lavoro”. In chiusura, le parole di Michele Zonin, che ha consegnato il premio e un grande formato identitario dell’azienda, in rappresentanza di Castello di Albola. “Complimenti Carlo, è un onore premiarti. Ti ringrazio per il lavoro che fai per il mondo del vino, perché sei tra gli ambasciatori dell’impegno che un’azienda vinicola investe nella ricerca e nello sviluppo. Ti ringrazio a nome mio e di tutti i produttori”.
LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO
Diverse sono le motivazioni del premio. In primis, vi è il lavoro effettuato da Carlo Salino sulla provenienza geografica delle etichette in carta. Dopo Italia e Francia – rispettivamente rappresentate dal 65 e 25% delle etichette – vi è l’estero, con bianchi australiani, neozelandesi, argentini, greci, tedeschi e rossi spagnoli, cileni, californiani, sudafricani, georgiani. Sempre nella carta vini, vi è anche spazio per il Giappone, che figura in questo spazio con il sake e l’umeshu. Importantissima, inoltre è la ricerca che il sommelier ha effettuato per ogni denominazione vitivinicola presente in carta, al fine di proporre due varianti della stessa etichetta: tradizionalee di nicchia o “stilistica”, come la definisce lui. Infine, la scelta filosofica fatta è stata quella di ricalcare la strada della cucina, con l’inserimento di etichette biologiche e biodinamiche, perché a detta sua “il vino dev’essere espressione del terroir e pedoclima attraverso l’uomo e non espressione del lavoro dell’uomo che sfrutta il terreno”. Negli abbinamenti del menu degustazione che lui prepara ad hoc con i piatti dello chef, c’è anche spazio per i cocktail, una delle sue più grande passioni.
LA CONFERMA DEL RISTORANTE NELLA GUIDA
Altra ottima notizia è la riconferma di Opera nell’edizione 2022 della guida ristoranti Identità Golose. Le motivazioni? “Il lavoro sulla territorialità – messa al primo posto – su contrasti netti e sapori decisi, […] sulla singola materia prima, la sua stagionalità brevissima o più lunga, spaziando tra tecniche e ispirazioni orientali per arrivare a classici della cucina mediterranea”. La redazione di Identità Golose ha apprezzato molto anche “il rimando continuo al Piemonte, tanto nella ricetta classica quanto alla scelta dell’ingrediente, come dimostrano la Guancia di maialino prugne e peperone o il Tagliolino alle nocciole, tartufo nero e cavolfiore che diventa comfort food a tutti gli effetti”. Importanti parole sono state spese nel finale della scheda anche per la svolta etica e per la sala. “Molto interessante – e ben gestito – il degustazione vegetariano, mono-ingrediente e quindi interamente declinato intorno a una singola materia prima, dall’antipasto al dolce. Con piacere troviamo una sala preparata e puntuale, magistralmente diretta da Gualtiero Perlo e Carlo Salino, per noi sommelier dell’anno. Opera ha anche vinto il TheFork Restaurant Awards 2021”. Aggiungiamo noi, uno degli ultimi premi che testimonia la bontà del lavoro svolto in cucina, insieme al premio Chef Emergente dell’Anno agli Awards 2020 di Food and Travel Italia, al Faccino Radioso nella guida IlGolosario Ristoranti 2022, al Cappello ne Le Guide De L’Espresso, alle Due Forchette Gambero Rosso e alla presenza nella sezione ristoranti gourmet nella guida Torino de La Pecora Nera 2022, con due premi dedicati alla valorizzazione dell’olio e all’interpretazione del risotto, premio assegnato da Risoinfiore.
Per quanto riguarda il lavoro in sala, invece, il premio “Il miglior sommelier” di Identità Golose arriva dopo i riconoscimenti de La Pecora Nera Editore e della Milano Wine Week 2021, assegnati rispettivamente per l’originalità della carta vini e per la qualità, che ne ha decretato il piazzamento tra le migliori a livello italiano nella sezione Fine Dining.
Carlo Salino non poteva desiderare meglio da questa guida, Opera non poteva desiderare di meglio.