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A tre anni di distanza dall’inaugurazione avvenuta ad aprile 2019, il ristorante Opera Ingegno e Creatività è entrato in Guida Michelin. La notizia, data a sette mesi dalla presentazione della prossima edizione della guida, è stata comunicata dalla Guida Michelin in un articolo in cui sono stati raccolti dieci nuovi indirizzi che entrano a far parte della guida. Tra questi, il primo citato è proprio Opera, che riceve questo riconoscimento dopo averne già messi in fila molti nell’ultimo periodo, per la qualità dimostrata sia in cucina che in sala.  

“Non potevamo desiderare altro, in questo periodo dell’anno. Entrare nella Guida Rossa era un obiettivo che avevamo da tempo e siamo soddisfatti di essere riusciti a raggiungerlo in questi tempiha dichiarato lo chef Stefano Sforza. Fin dal primo giorno in cui abbiamo aperto il locale abbiamo dovuto affrontare ostacoli e difficoltà. Il risultato di oggi, però, ci ripaga di qualsiasi sforzo fatto finora e ci invita a continuare su questa strada, a piccoli passiha aggiunto la proprietà, Antonio Cometto.

 

L’INSERIMENTO IN GUIDA MICHELIN

Elegante e raffinato locale dove il giovane e promettente Stefano Sforza elabora una cucina molto personalizzata, creativa e a tratti geniale, con accostamenti apparentemente azzardati, ma che grazie alla sua tecnica riesce a mantenere in mirabile equilibrio. Un esempio? Tutte le note acide dei piatti sono conferite dalla frutta, ottime fermentazioni e marinature”.

Questi sono i motivi principali che hanno decretato l’ingresso in Guida Michelin di Opera. La cucina di Stefano Sforza è stata capace di lasciare il segno negli ispettori della Rossa, che non si sono fatti sfuggire neanche gli altri punti di forza del locale. Nella scheda, si legge anche che “il servizio di sala è impeccabile e professionale e per i vini il bravo sommelier Carlo Salino saprà consigliarvi l’abbinamento più indicato”. L’inserimento nella guida ristoranti francese, con queste parole, è da considerarsi un vero e proprio premio per l’impegno profuso in cucina e in sala da tutti i ragazzi, sin dall’inizio.

 

                

LE ALTRE CONSIDERAZIONI DELLA GUIDA

A corredo delle parole scritte nella scheda, nell’articolo sopracitato, la Guida Michelin ha speso altri ottimi giudizi sul ristorante di Via Sant’Antonio da Padova. L’ambientazione è calda e accogliente, l’illuminazione non invasiva, ovunque nicchie come in una galleria d’arte, toni terracei e il verde oliva che fa da sfondo alla sala superiore. Signore e signori, ecco a voi Opera!”.

Oltre alla location, non è mancato un commento sulla svolta etica, che tanto ha caratterizzato il cammino del ristorante, a partire da inizio 2020, quando si è scelto di rimuovere foie gras, zucchero raffinato e specie ittiche in via di estinzione dal menu. L’accurata scelta dei fornitori e la ricerca di piccoli produttori danno al locale un’impronta “etica”, preservando i coltivatori che per dimensioni non riescono a competere con un’economia di scala e che possono quindi solo sperare di essere scoperti e valorizzati dagli chef”.

A chiosa della considerazione, sono state riportate anche le dichiarazioni del titolare dell’attività Antonio Cometto. “È solo un punto di partenza, ne siamo consapevoli, ma è appunto un inizio e ci auguriamo che tanti altri ristoratori, cuochi, e soprattutto clienti abbracceranno la causa e opteranno per un consumo attento e consapevole, piuttosto che pensare che la salvaguardia del nostro pianeta sia un problema lontano da noi”.

Anche l’inserimento in Guida Michelin è solo un punto di partenza, ma è un’importante tappa di un percorso che mira a raggiungere traguardi ancora più grandi.

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