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Stefano Sforza è lo Chef emergente dell’anno
Agli Awards 2020 Food and Travel Italia, l’executive chef del ristorante Opera di Torino ha ottenuto uno fra i riconoscimenti più ambiti
Al San Barbato Resort Spa & Golf di Lavello, in provincia di Potenza, in occasione della serata di gala in cui si è tenuta l’assegnazione degli Awards 2020 Food and Travel Italia, Stefano Sforza del ristorante Opera di Torino è stato premiato come Chef emergente dell’anno. Il riconoscimento assegnato dalla rivista, dopo le ultime due edizioni tenutesi al Forte Village Resort in Sardegna, rappresenta il primo ottenuto dallo chef a livello nazionale ed è arrivato al termine di un’annata importante. “Sono estremamente felice di questo riconoscimento” ha detto lo chef. “Non appena ho saputo, quasi non ci credevo. È stata un’annata dura, abbiamo dovuto tener testa ad un momento storico pazzesco ma i consensi dei nostri clienti ci hanno ripagato con enormi soddisfazioni e questa rappresenta la ciliegina sulla torta”. Gli fa eco la proprietà Antonio Cometto: “Fin da quando abbiamo preso la decisione di aprire Opera, non abbiamo avuto dubbi su quale chef avrebbe dovuto guidare la brigata. Stefano è stata per noi la prima scelta e ogni giorno ci dimostra il suo indiscusso valore. L’essere riconosciuto come Chef emergente dell’anno rende orgoglioso lui e mi riempie di orgoglio, per averlo scelto come guida del progetto”.
La motivazione che ha portato la rivista a scegliere Sforza come vincitore del premioè stata la sua “cucina netta, precisa nel sapore e ben delineata nei gusti”. Una cucina che, in questiultimi mesi, ha saputo tracciare un percorso identitario e di valore, grazie allapersonale filosofiain cui lasostenibilitàha rappresentato uno dei principali cardini. Il 2020 è stato l’anno in cui il ristorante ha preso in mano la sfida lanciata dalla campagna #IoCambioMenu del WWF Italia, un monito a eliminare dalla carta tutte le specie ittiche non sostenibilia favore di quelle rispettose dell’ambiente. Dopo aver colto il messaggio alla letterae rinunciato anche al simbolo per antonomasia dell’alta cucina, il foie gras, la cucina di Stefano Sforza è andata oltre. Dopo la riaperturaa giugno, lo chef ha dedicato un intero menu al Pomodoro, l’ortaggio che da sempre riveste un ruolo da protagonista nella nostra cucina e chelui ha saputo declinare in nuove e interessanti vesti in tutti i piatti di un menu, dall’antipasto sino al dolce. L’ottenimento di questo prestigioso premio rappresenta un piccolo, ma già importante passo della sua ambiziosa carriera e, alla luce di quella che è la sua idea di cucina, promette di essere il primo di tanti.
BIOGRAFIA CHEF STEFANO SFORZA
Tenendo fede alla filosofia del ristorante, lo chef Stefano Sforza, classe 1986, propone una cucina netta, precisa nel sapore e ben delineata nei gusti. Senza troppi orpelli, schietta e pulita, dove “togliere” piuttosto che “mettere” (come insegnava il maestro Gualtiero Marchesi), perché inserire un ingrediente in più per dare una complessità non richiesta è una capacità di tutti, mentre lasciare nel piatto solo i sapori ben studiati, è un’attitudine di pochi. Quella di Stefano è una cucina fatta di territorialità, di innovazione e di concretezza, con un menù che cambia seguendo la stagionalità dei prodotti. Dai suoi maestri, da Pier Bussetti ad Alain Ducasse, ha imparato il rigore, il rispetto e la disciplina, prima ancora di cucinare. Le basi, prima ancora delle basi. Dopo più di 15 anni di esperienze, fra Bellevue di Cogne, Del Cambio di Torino, Trussardi alla Scala di Milano e dopo i tre anni al Turin Palace, sposa il progetto della famiglia Cometto e approda a Opera in qualità di Executive Chef. Oltre all’offerta alla carta, propone due menu: “Opera”, in cui guida i propri clienti attraverso un percorso creativo che lascia libero sfogo al suo estro e che esprime tutta l’essenza del ristorante, e “Pomodoro”, un menu dedicato all’ortaggio dal quale prende il nome il menu, in cui Stefano esprime la sua predilezione per le verdure e gioca con le cotture e le consistenze, utilizzando il frutto in tutti i piatti dall’antipasto fino al dolce.