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Riparte l’Opera



Dopo la chiusura a causa della pandemia Covid-19, martedì 2 giugno riapre il ristorante Opera Ingegno e Creatività di Torino. La scelta della proprietà, Antonio Cometto, è stata ragionata:
“Per tutelare la sicurezza degli ospiti e del nostro personale abbiamo deciso di non riaprire subito. Abbiamo preferito prenderci il giusto tempo, studiare le misure di sicurezza, in modo che tutte le procedure da seguire siano più chiare per noi ristoratori e per i clienti. Siamo alle prese con qualcosa che è più grande di noi, che non poteva essere in alcun modo previsto e che richiede la massima attenzione, soprattutto ora che si prova a tornare a quella normalità che da troppo tempo manca”.


Misure di sicurezza
La riapertura verrà fatta rispettando le normative di sicurezza e di distanziamento sociale. Tutto lo staff, compresa la brigata di cucina, indosserà sempre la mascherina, così come i clienti, eccetto quando siederanno al tavolo. Ci sarà quindi l’obbligo di indossarla quando ci si recherà ai servizi, che saranno forniti di sapone igienizzante, e al momento del pagamento in cassa. Il personale di sala indosserà comunque dei guanti in cotone, in linea con la cifra stilistica del ristorante e la situazione sanitaria in corso.
I coperti subiranno un importante ridimensionamento del 30%. Dai 37 coperti precedenti si passerà a 26, distribuiti come segue: 14 nei sei tavoli della sala principale e 12 nei quattro tavoli della sala al piano inferiore, dove il Tavolo Reale potrà accogliere fino a 6 persone.
“Fortunatamente – aggiunge la proprietà, Antonio Cometto – avere due sale di così ampio respiro ci permetterà di accogliere, in piena sicurezza i nostri clienti, continuando comunque a preservare la loro intimità, senza per questo rinunciare all’emozione che regalerà il percorso gastronomico, messo a punto dallo chef”.


Menu e Orari
Dopo la prenotazione obbligatoria, via mail i clienti riceveranno il menu e la carta dei vini, i quali saranno sempre consultabili sul sito del ristorante e scannerizzando il QR code che verrà fornito ai tavoli. Ogni cliente riceverà inoltre un menu cartaceo, come ricordo della propria esperienza da consultare a inizio pasto e da portare e conservare a casa. Gli orari saranno quelli del periodo pre-Covid-19: apertura dal martedì al venerdì a pranzo e cena (12:30-14:00/19:30-22:00), il sabato a cena (19:30-22:00) e la domenica a pranzo (12:30-15:00).


Carta
Sarà possibile pranzare e cenare in sicurezza, godendo dell’esperienza, tornando a gioire del mangiar fuori, grazie anche all’importante lavoro svolto sulla formazione del personale e della brigata guidata dallo chef Stefano Sforza, che per l’occasione ha rinnovato il menu secondo le linee guida dell’etica, della stagionalità e della qualità, per proporre una cucina al passo con i (nuovi) tempi.
“Abbiamo cercato con i nostri piatti di convincere la gente a tornare al ristorante. Crediamo che l’esperienza di mangiare al nostro tavolo, in una sala come la nostra, sia ciò che la gente desideri tornare a rivivere. Faremo il massimo per permettere alle persone di riacquisire questo piacere, ma avremo bisogno anche del loro supporto per compiere questo importante passo, nel pieno rispetto delle regole”.
Nella carta, che presenterà tre scelte per portata, ci saranno piatti come Tartare di seppia, nespole, piselli; Ravioli paglia e fieno; Albicocche, cioccolato, mandorle. Chi preferirà il menu degustazione Opera, invece, potrà rivivere il piacere di assaporare un’esperienza di 7 portate di alta cucina accompagnata da 4 o 7 calici selezionati dal sommelier Carlo Salino. A pranzo, invece, dal martedì al venerdì tornerà in vigore la formula a € 30 con 2 piatti a scelta fra sei proposte, acqua e caffè inclusi.


Domicilio e asporto
In parallelo con la riapertura, il ristorante continuerà, al momento, il servizio a domicilio e l’asporto, che tanto successo hanno riscontrato in questi mesi. Il nuovo menu, ordinabile dal 26 maggio, sarà più snello e in linea con la stagionalità estiva. Due saranno le proposte per portata, con la conferma di piatti che sono diventati certezze, come la Pita, alici, belga in carpione, stracciatella e l’Ombrina al cartoccio, e con l’inserimento di novità, che fanno pregustare la filosofia culinaria dello chef di Santo Stefano Belbo (CN): Gazpacho di anguria, verdure in carpione e branzino, Tagliolino con acqua di pomodoro e origano, Pavlova con fragole.
“L’idea è quella di poter dare un servizio diverso” – racconta lo chef – “Chi vuole provare un’esperienza di alta cucina coccolato dall’atmosfera e dal nostro personale potrà venire al ristorante, mentre chi desidera fare un regalo speciale o vuole provare l’emozione di potersi sentire cuoco per una sera potrà scegliere la nostra proposta a domicilio o da asporto”.